Orologio da tasca – fenomeno di moda e di cultura?
Storia degli orologi da tasca
Sono ormai passati parecchi anni da quando l’ uso dell’orologio da polso è diventato comune, senza pero`che gli orologi da tasca abbiano perso la loro attualità. Nel corso degli ultimi anni comunque, sono subentrati dei cambiamenti sia nell’offerta che nella richiesta dei vecchi orologi da tasca, ed è appunto a loro che dedichiamo la nostra attenzione.
L’ invenzione dell’orologio da tasca inizialmente si penso`essere ai primi del XVI secolo con ” l’uovo di Norimberga” chiamato cosi` per la sua forma. Norimberga era un centro specializzato nella meccanica di precisione e i cittadini piu’ ricchi potevano permettersi di avere un orologio portatile. Una novità assoluta per l’epoca.
Gli orologi da tasca – fenomeno di moda?
Oggi pero’ si sa che in base a dei quadri ( e non solo ) si è potuta provare l’esistenza di orologi portabili già nella seconda metà del XV secolo in Francia.
L’orologeria mobile in senso moderno muove i suoi primi passi, erano orologi che venivano portati a mo’ di collana. I primi modelli erano dunque solo per signore. Notizie contraddittorie dicono che Enrico VII d’Inghilterra tenesse un’orologio da tasca appeso con una catena, e per questo chiamati orologi da collo.
Questi orologi avevano solamente la lancetta delle ore, infatti la lancetta dei minuti sarebbe stata inutile a causa della scarsa precisione del meccanismo.
L’orologio da tasca non è un tipo di orologio sviluppato intenzionalmente, ma è piuttosto nato dal permanente tentativo di volerne diminuire le dimensioni.
Riuscirono a miniaturizzarli riducendo il loro diametro di qualche centimetro. Gli orologiai e sopratutto gli orafi (i fabbricanti delle casse) pensarono che questi piccoli strumenti orari potevano essere realizzati sotto forma di gioiello.
Piu’ tardi furono fissati agli abiti o alla cintura . Per questo nuovi impieghi era necessario che durante l’utilizzo il funzionamento dell’orologio fosse protetto da un coperchio per evitare qualsiasi contatto, e si utilizzo’ un coperchio piano che proteggeva quadrante e lancette. Successivamente nella prima metà del 1500 questo coperchio fu oggetto di particolari attenzioni. Divenne traforato, inciso, cesellato. Presto la lavorazione fu fatta in modo che non fu piu’ necessario sollevare il coperchio per leggere l’ora sul quadrante.
I primi movimenti piccoli erano costruiti ancora in maniera molto semplice. Avevano pero’ già tutti gli elementi necessari di un orologio portabile indipendente dal luogo: scappamento a verga con “Foliot” oppure con un piccolo “bilanciere” in due cuscinetti, ingranaggio completo e una molla come forza motrice,
L’orologio da collo è apparso probabilmente per la prima volta nel nord dell’Italia, poi quasi nello stesso tempo in Francia e nella Germania del sud.
CURIOSITA’
Vi siete mai chiesti perché questi vecchi orologi si chiamassero “cipolle” ? Il motivo è legato al fatto che un tempo gli orologi si portavano nel taschino legati ad una catenella. Per proteggerli dagli urti si ideo’ una chiusura esterna ed una interna che si aprivano appunto come veli della cipolla.
In Inghilterra venivano chiamati anche “turnips” (rapa) perché erano abbastanza pesanti ed ingombranti.